Il termine doomscrolling si riferisce alla tendenza compulsiva a scorrere notizie negative, spesso senza trarne reale beneficio informativo. Questo fenomeno è alimentato da meccanismi psicologici profondi, legati alla nostra naturale predisposizione a prestare attenzione a ciò che percepiamo come minaccia.

Nel contesto della comunicazione digitale, comprendere il doomscrolling è fondamentale. Non si tratta solo di una moda passeggera, ma di un comportamento che influisce direttamente sulla qualità dell’esperienza online degli utenti.

Doomscrolling e content strategy: una sfida etica

Molti professionisti del marketing, della comunicazione, del social media management e del content design si trovano di fronte a un dilemma: contenuti allarmistici generano più clic. Titoli sensazionalistici aumentano le visualizzazioni. Tuttavia, il prezzo di questa scelta è altissimo: la perdita di fiducia.

In un’epoca dominata dal doomscrolling, la sfida non è più solo attirare attenzione, ma farlo in modo responsabile. Una strategia vincente deve andare oltre la mera esposizione e puntare alla costruzione di relazioni durature con il pubblico.

Come? Non abbiamo la bacchetta magica per dirtelo, ma possiamo darti qualche suggerimento…

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Come comunicare in modo etico senza rinunciare all’efficacia

Ecco alcune linee guida per evitare di alimentare il doomscrolling:

• Scegliere il tono giusto: evita titoli catastrofici. È più efficace dire “Il rischio principale per la tua azienda nel 2025” piuttosto che “La tua azienda è in pericolo: ecco cosa non stai facendo”.

• Fornire contesto e strumenti: non basta raccontare un problema, bisogna aiutare l’utente a comprenderlo e ad affrontarlo.

• Utilizzare i dati in modo costruttivo: le statistiche devono servire a spiegare, non a generare ansia.

• Favorire la continuità: format seriali o a episodi possono approfondire senza saturare.

La Fiducia come KPI essenziale

Nell’era del doomscrolling, la fiducia è la risorsa più preziosa. Costruirla significa offrire contenuti coerenti, che mantengono le promesse; trasparenti, che dichiarano fonti e intenzioni, e affidabili, basati su dati verificabili.

Investire in fiducia vuol dire creare contenuti sostenibili, capaci di durare nel tempo e generare relazioni autentiche con il pubblico.