Il lato oscuro del web.
Dark mode, ovvero: come creare siti moderni ed etici
Se usi regolarmente YouTube, LinkedIn, Instagram o sistemi operativi come Android o iOS, probabilmente hai già avuto a che fare con la dark mode. Da semplice tendenza estetica, questa modalità scura è diventata un must have in moltissimi prodotti digitali.
Scelta da milioni di utenti per comfort visivo, risparmio energetico o preferenze personali, la dark mode è oggi una vera scelta progettuale, che chiama in causa accessibilità, performance e anche etica digitale.
Una “modalità scura” ben realizzata può migliorare l’esperienza utente, ridurre l’impatto ambientale e rendere un sito più accessibile.
Come si implementa la dark mode
Implementare la dark mode in un sito web non significa solo cambiare i colori di sfondo e testo, ma progettare un'esperienza utente completa che tenga conto di performance, accessibilità e coerenza visiva.
Ci sono due principali approcci:
Tema automatico: il sito si adatta in base alle impostazioni di sistema dell'utente. Molti browser supportano la rilevazione automatica della preferenza di colore tramite CSS, permettendo al layout di cambiare automaticamente tra tema chiaro e scuro.
Scelta manuale: un’opzione di toggle consente all’utente di passare da un tema all’altro secondo le sue preferenze. Questo approccio offre maggiore personalizzazione e controllo all’utente finale.
🛠️ 5 consigli pratici per progettare una dark mode efficace
1. Evita colori troppo saturi
I colori vivaci su sfondo scuro possono rendere difficile la leggibilità del testo. Meglio desaturare leggermente la palette e verificare sempre il contrasto.
2. Usa grigi scuri, non nero assoluto
Uno sfondo completamente nero con testo bianco genera un contrasto troppo elevato, affaticando la vista. Le tonalità di grigio scuro (come il #121212 consigliato da Google) sono più equilibrate e permettono anche l’uso efficace delle ombre.
3. Comunica la profondità con superfici più chiare
In dark mode non si possono usare ombre come nel light mode. Per simulare i diversi livelli gerarchici degli elementi si ricorre a variazioni di colore: più chiara è una superficie, più “in alto” appare.
4. Non invertire semplicemente i colori
Una dark mode efficace non si ottiene invertendo la palette chiara. Serve un set dedicato di colori, studiato per garantire leggibilità, armonia e coerenza visiva.
5. Prevedi un'alternativa per utenti con problemi visivi
Alcuni utenti, in particolare chi ha astigmatismo, possono percepire fastidiosamente il testo chiaro su sfondo scuro. Offrire un toggle o l’aggancio automatico al tema di sistema è un gesto di accessibilità e attenzione etica.
⚡ E’ vero che la dark mode consente un risparmio energetico?
La risposta breve è: dipende dallo schermo.
Il risparmio può sembrare minimo, ma su larga scala e considerando l’uso intensivo dei dispositivi mobili, offrire una dark mode contribuisce a rendere il web più sostenibile.
Conclusione
La dark mode non è solo una questione di stile: è una funzionalità concreta che migliora usabilità, accessibilità e sostenibilità. Bastano pochi accorgimenti tecnici e progettuali per realizzarla in modo efficace, lasciando sempre all’utente la scelta finale.
Per una volta, passare al lato oscuro può essere davvero una buona idea!
Dario Scopesi
Developer