Quello che l'AI non può (ancora) rubarci

Nelle ultime settimane mi sono imbattuta nel report "Future of Jobs 2025" del World Economic Forum. Un dato mi ha piacevolmente colpito, confermando ciò in cui credo da sempre: le competenze più richieste dal 2025 in poi saranno proprio quelle meno replicabili dall'intelligenza artificiale. In cima alla lista? Creative thinking e curiosità.

"Creative thinking and resilience, flexibility and agility are also rising in importance, along with curiosity and lifelong learning."

Non è solo teoria. Nelle consulenze che svolgo quotidianamente, vedo imprenditori sempre più abbagliati da soluzioni AI che promettono di risolvere tutto con un clic. Non si rendono conto che usate superficialmente, queste tecnologie producono solo risposte generaliste, identiche a tutto il resto. La realtà è più complessa: questi strumenti funzionano, ma solo se guidati da esseri umani capaci di fare domande scomode, connettere punti apparentemente distanti, e mantenere una sana diffidenza verso le risposte preconfezionate.

La curiosità non è semplice interesse. È la capacità di guardare un settore di mercato e chiedersi "perché le cose funzionano così?" quando tutti gli altri hanno smesso di farsi domande. Il pensiero creativo non è fare brainstorming una volta al mese, ma osservare problemi complessi e trovare soluzioni che gli algoritmi non vedono perché mancano di contesto umano e culturale.

L'outsourcing è morto, viva il discover-sourcing

Qui si inserisce la provocazione: esternalizzare il marketing e la comunicazione oggi ha senso solo se non stai cercando esecutori, ma esploratori.

Nel 2016 le aziende esternalizzavano per risparmiare o per affidare compiti operativi. Oggi, nel 2025, significa accedere a qualcosa che nessuna AI può dare: un gruppo eterogeneo di professionisti con background diversi che si contaminano a vicenda, generando quello che in BMC chiamiamo "attrito creativo". Non è più outsourcing, ma discover-sourcing: esternalizzare per scoprire nuove prospettive.

Il futuro premia chi sa fare domande, non chi ha tutte le risposte

Il modello vincente che abbiamo costruito in BMC unisce specialisti capaci di ragionare come generalisti. Non cerchiamo i più esperti, ma i più affamati di comprensione - quelli che fanno domande scomode invece di offrire risposte preconfezionate.
Il valore oggi emerge quando gli specialisti rompono i confini delle loro competenze e si immergono nei problemi con genuina curiosità. Un social media manager efficace nel 2025 non è chi conosce tutti i formati di Instagram, ma chi sa interrogarsi sugli obiettivi strategici dell'azienda prima di produrre contenuti.
La differenza tra un team esterno eccellente e uno mediocre? Non quanto sa fare, ma quanto sa mettere in discussione le certezze del cliente e proporre direzioni inaspettate.
Se stai cercando un reparto marketing e comunicazione esterno perché "non hai tempo" o "vuoi risparmiare", stai facendo la domanda sbagliata. La vera domanda è: stai cercando esecutori o esploratori? Perché solo i secondi possono portarti dove l'intelligenza artificiale non arriverà mai.

Stefania Bosi è fondatrice di Comunicazione Concreta® e consulente strategica per PMI. Attraverso il metodo Commarketing® aiuta le aziende a trasformare la comunicazione da centro di costo a centro di profitto.

FONTE
https://www.weforum.org/stories/2025/01/future-of-jobs-report-2025-jobs-of-the-future-and-the-skills-you-need-to-get-them/#:~:text=AI%20and%20big%20data%20are,with%20curiosity%20and%20lifelong%20learning.


Foto di Martin de Arriba su Unsplash