L'attenzione non basta più
Costruire fiducia nel B2B
Comunicare in modo etico e duraturo secondo LinkedIn
Nell’era dell’iperconnessione e del contenuto continuo, la vera sfida per i brand B2B non è più quella di farsi notare, è quella di costruire relazioni che durino, contenuti che servano davvero, esperienze che ispirino fiducia. E noi di BMC lo sappiamo bene.
Secondo LinkedIn, che ha raccolto i dati di oltre 1.500 decision-maker nel suo nuovo studio “2025 B2B Marketing Benchmark: The Influence Report”, il messaggio è inequivocabile:
“Il 93,7% dei marketer B2B considera la fiducia il pilastro principale per costruire un brand di successo.”
Un dato potente e prepotente, che ridisegna le priorità di chi comunica nelle e per le aziende dove non basta più promettere, serve mantenere.
E questo ha implicazioni etiche molto concrete.
Il ruolo della fiducia nelle decisioni d’acquisto
Nel rumore di fondo di contenuti virali, campagne aggressive e titoli sensazionalistici (e doomscrolling), le persone cercano segnali di autenticità e quando si parla di investimenti, partnership o scelte aziendali, quei segnali diventano determinanti.
A tal proposito, LinkedIn identifica due elementi come principali generatori di fiducia nel processo di acquisto:
Le raccomandazioni dei clienti, che restano la leva più potente nel guidare le scelte;
La coerenza e trasparenza dei contenuti, capaci di trasmettere affidabilità nel tempo.
In altre parole: la fiducia si costruisce quando ciò che si dice e ciò che si fa coincidono e non è finita qui.
Dalla visibilità alla presenza significativa
Un concetto chiave introdotto nel report è quello di brand presence.
Non si tratta semplicemente di “esserci” online, ma di esserci con intenzione, continuità e cura, non è infatti il post virale a fare la differenza, ma la voce riconoscibile e coerente nel tempo.
In questa ottica gli esperti di LinkedIn suggeriscono alcune best practices, per rafforzare questa presenza in modo sostenibile, tra cui spiccano:
Puntare sulla qualità, non sulla quantità: contenuti meno frequenti ma più pensati fanno la differenza;
Contestualizzare i dati: usare le statistiche per chiarire, non per generare ansia, ma comunicando con etica.
L’etica non è un limite, è un vantaggio competitivo
C’è ancora chi contrappone comunicazione etica e strategia efficace. Ma i dati raccontano un’altra storia.
Il report LinkedIn mostra chiaramente che le aziende che investono nel costruire un rapporto di fiducia con il proprio pubblico ottengono risultati migliori anche dal punto di vista commerciale.
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👉 2025 B2B Marketing Benchmark: The Influence Report – LinkedIn
Federica Carrega
Social Media Manager
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