Capitano giorni in cui ti alzi e sei di buon'umore. Cielo sereno, limpido, nessuna nuvola all'orizzonte.
Poi l'imprevisto, ad esempio fermarsi per fare rifornimento e poi ripartire senza ricordare gli occhiali da sole temporaneamente appoggiati sul tetto dell'auto.
Dopo qualche chilometro una tab si apre nel browser delle Cose A Cui Pensare, e ti accorgi che ce ne sono a decine, aperte, in attesa.
Quale elaborare e chiudere per prima? E quale dovrà essere quella dopo?

Per sopravvivere al Gran Casino da un po' applico delle regole che corrispondono a tre parole giapponesi. No, non ho seguito un corso. Ci sono arrivato per altre vie.
Spoiler: applico a volte. Mica sempre.​

Un business coach direbbe che Ikigai  ha il significato profondo di “ragione d'essere e di esistere”.
Più prosaicamente lo considero come il Motivo Per Alzarmi La Mattina.
Un punto dove convergono ciò che mi piace fare, ciò in cui sono bravo, ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui posso essere pagato. Le quattro condizioni collimano solo in sporadici casi. Ma tanto basta.

Il miglioramento continuo. Non tutto in un colpo solo, ma qualcosa tipo lo 0,1% ogni giorno. Prenditi il tempo che serve. Arrivare alla fine di ogni giornata e chiedersi: so qualcosa in più rispetto a stamattina?
Attenzione. Non sempre il miglioramento è positivo. Se non si sposa con il concetto precedente, può diventare la spirale della Revisione Continua. O dell'Eterna Funzionalità Mancante, situazione tipica dei prodotti trattino progetti software. 

Qualche situazione va presa così com'è. Non si tratta di rassegnazione. È accettazione. Il cliente trattino collega trattino fornitore trattino capo trattino eccetera non condivide il tuo pensiero. Può capitare. Accettalo e respira. 
Accetta anche che i tuoi bellissimi Ray-Ban Aviator adesso siano sul naso di quello che ha fatto benzina dopo di te.

Qualche tab si abbassa, qualche tab si chiude.